Ore 6:00.Bari è già sveglia!
- faby & ciako
- Oct 29, 2020
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La mia città è vita che si respira già dal primo timido raggio di sole che si fa spazio tra il blu del mare e il cielo ancora albeggiante.
Dalle 8:00 di mattina si assiste a scene di vita uniche che raccontano la veracità inimitabile dei baresi e il loro spirito levantino. Ma questa magia si avverte già dalle sei, quando il sole sorge e i pescatori rientrano nel porticciolo con i loro gozzi, i ragazzi sorseggiano caffè dall’aroma dolce ma intenso, i vecchietti dispongono le sedie appena fuori l’uscio della porta di casa divenendo sentinelle attente alla vita che si svolge nel borgo, le donne, appena sveglie, riavvolgono le serrande, spalancano le persiane e stendono il bucato profumato di lavanda che orna, come arazzi al sole, i vicoli, inebriando l’olfatto dei passanti. C’è intanto chi sistema cassette di frutta e di verdura e le espone ai lati dei vicoli come se stesse allestendo un museo a cielo aperto; chi invece fa una corsetta sul lungomare distogliendo lo sguardo solo per contemplare il mare; chi invece legge il giornale sulle panchine in legno alternate da quegli storici lampioni del lungomare di Bari; chi incontra il solito amico per una passeggiata e chi si reca alla Basilica di S. Nicola per assistere alla Santa Messa e chiedere una grazia al Santo Patrono.
È la vita del borgo che comincia alle sei e mezzo del mattino, che ti rapisce, ti incanta con i suoi rumori, le sue voci, i suoi odori e le sue scene popolari.
Passeggiando per le vie semi-deserte della città vecchia, con lo sguardo che vaga verso l’alto e la vita che mi si para innanzi incontro tanta gente ancora assonnata ma già di buon umore. “Buongioorno”, trascinando come una cantilena la seconda “o” per richiamare l’attenzione.
Comincia così la mia giornata: con un buongiorno, un caffè e un sorriso.
Oggi ho il piacere di incontrare Franco, “l’arriccia polpi”, una persona semplice e con una storia da raccontare.
“Attacco alle 8:00. Lo rizzo, lo sbatto a terra prima con le mani e poi gli dó con la mazza. Infine, lo cullo nell’acqua di mare”.
Spiega mentre arriccia un kilo e trecento grammi di polpo appena pescato. Franco, pescatore, lo riconosci dallo sguardo, gli occhi segnati dal lavoro notturno e dal sole cocente, le mani corrose dalla salsedine e dal duro lavoro. Sono anni che porta avanti questa umile ma nobile attività, eppure Franco conserva ancora l’entusiasmo di un giovane. Il Chiringuito, o “N’dèrr’a la lanze”, ormai è casa sua. Alle 7:00, puntuale, lo intravedi con i suoi pantaloni color arancio vicino ai gozzi, mentre si riposa dopo una notte trascorsa tra onde e polpi. Lo vedi assorto, quasi in religiosa contemplazione, sembra ringraziare il signore per averlo riportato a “terra”, mentre guarda il mare accarezzare il suo gozzo.
Mi addentro nella città vecchia e incontro Rosa e Nunzia, le splendide icone di Bari Vecchia che lavorano orecchiette en plain air. Si preparano ad affrontare una giornata di lavoro intenso, tra turisti, chiacchiere e sorrisi. Vederle è come essere a teatro senza aver pagato il biglietto d’ingresso.
Intanto, in Via dell’Arco Basso, è Angela ad accoglierti seduta sull’uscio di casa mentre lavora quasi ad occhi chiusi alla velocità di una...dattilografa.
“Ta...ta...ta...”. Taglia, striscia e sposta.
Sulle note di un ritmo scadenzato, che rimane impresso nella testa, le orecchiette aumentano sul tavoliere secondo dopo secondo mentre, intanto, Angela rivela qualche buona ricetta.
Ride e scherza con ironia velata, ma soprattutto parla...e quanto parla! Potrebbe trascorrere l’intera giornata a raccontare ai turisti tradizioni e passare a parlare di cosa ha preparato da mangiare l’altro giorno. Tutto questo mentre tra i vicoli si diffondono intensi profumi di saporite pietanze che cuociono lentamente nelle umili cucine del borgo.
Non c’è ricetta migliore di quella che si ascolta una volta addentrati tra le stradine di Bari Vecchia. Ogni ricetta è un segreto da custodire gelosamente, parte del patrimonio orale che i nostri nonni ci hanno consegnato per poterlo tramandare nel tempo.
Era da tempo che desideravo passeggiare, perdermi e ritrovarmi per le strade di una Bari deserta, dal fascino apparentemente spettrale, ad un orario insolito. Ma Bari, a quest’ora, è molto più di ciò che sono riuscita a raccontare.
Ciako (@aka_ciako)
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